Chiesa parrocchiale

Ultima modifica 8 giugno 2020

S. Maria Nascente in Bodio Lomnago

L'Architettura

L'impianto iniziale della chiesa di S. Maria Nascente a Bodio Lomnago risale al primo decennio del Cinquecento. Nel corso dei  lavori di restauro sono infatti venute alla luce due scritte con la relativa data. La prima si trova sul lembo occidentale della parete Nord del presbiterio su cui è riportata la scritta S. Maria Benedica I.N.R.I. DMN 1510, la seconda sulla ghiera meridionale sempre del presbiterio e reca la data 1541. La chiesa di S. Maria Nascente è orientata Nord-Sud, contrariamente alla norma solo raramente disattesa che vuole la disposizione Est-Ovest.
La facciata attuale della chiesa risulta ripartita in tre campi, di cui quello centrale, delimitato da due paraste di dimensioni non irrilevanti, si avanza leggermente rispetto a quelli laterali (vedi foto)
L'impianto cinquecentesco di tipo centrico è riconoscibile in termini di tecnologia costruttiva oltre che, in termini figurativi e decorativi. Sono invece, successivi alla fase costruttiva iniziale il ripostiglio realizzato nella parte meridionale della parete Ovest, così come il vano occupato dalla torre campanaria che si trova nella parte settentrionale del medesimo lato. Anche la sacrestia e la relativa porta di accesso della parete Est furono costruiti in un secondo momento.
L'impianto principale, comunque, non è rimasto tale per troppo tempo.
Non si sa esattamente quando iniziarono i lavori di trasformazione, ma già nel 1568 la chiesa aveva una configurazione abbastanza simile a quella attuale. Ne danno una testimonianza attendibile i resoconti della visita pastorale di quell'anno.
A quel tempo non erano ancora stati realizzati né la sacrestia né la casa parrocchiale e sembra che tra il presbiterio e l'aula della chiesa vi fosse ancora un setto murario sistemato nell'attuale sottarco meridionale, sostenuto da due colonne che quasi impedivano la visione del celebrante.
La visita pastorale del 14 agosto 1574 fornisce considerazioni analoghe alle precedenti. Dal resoconto di tale visita si viene a conoscenza che la chiesa era stata completata e sebbene non fosse ancora consacrata, era già coperta a volta, intonacata e decorata. Il documento si sofferma a descrivere le cornici in pietra che adornavano il tiburio, oggi praticamente distrutte dagli interventi successivi. Inoltre si parla della decorazione della cupola facendo riferimento a ben nove oculi, quando in realtà ce ne sono stati sempre solo quattro.
Il documento inoltre ci fa sapere che la chiesa fu costruita grazie alle elemosine per la speciale devozione ad un antico affresco della Vergine considerato miracoloso, situato vicino all'altare maggiore, ma che rimaneva poco visibile tanto che ne fu chiesto lo spostamento.  

La decorazione affrescata

L'interno della chiesa di Santa Maria Nascente di Bodio Lomnago si presentava, prima dell'intervento di restauro, uniformemente ricoperta da una decorazione murale in stile rococò realizzata nel 1901 e in parte ripresa nel 1954.

I lavori di restauro furono avviati nell'estate del 1989 con l'intento di scoprire la decorazione della cupola del presbiterio.

Fin dalle prime esplorazioni, condotte dal restauratore Edoardo Veratelli, fu osservata al di sotto dei primi due strati di pittura una decorazione molto più antica, eseguita a buon fresco. Dopo una serie di sondaggi, richiesti dalla necessità di verificare l'entità della decorazione più antica, fu presa la decisione di arrivare allo scoprimento totale di tale decorazione, dato il suo obbiettivo interesse e tenuto conto delle caratteristiche piuttosto modeste e dell'epoca molto tarda delle pitture più superficiali. Accertamenti successivi hanno confermato che architettura e pittura (quella più antica, ad affresco) risalivano ad una stessa epoca e a una stessa matrice stilistica.

La Cupola
La cupola  presentava al di sotto di ben sette strati di tinteggiature, una decorazione stesa a buon fresco e di carattere esclusivamente geometrico che si stendeva in origine su tutta la superficie della cupola, e che era sicuramente la più antica e la più pregevole tra quelle che si erano sovrapposte nel corso del tempo. (vedi foto)

Al recupero totale della decorazione cinquecentesca sulla cupola e sulle pareti del presbiterio portato a termine nell'autunno del 1990, ha fatto poi seguito il restauro di tutti i frammenti superstiti.